LE SFIDE DELL’AGRICOLTURA PER IL FUTURO (tra accumulo del carbonio e il ripristino della biodiversità – fertilità dei terreni e degli ecosistemi agrari in generale) - Fiera Santo Stefano - Concordia Sagittaria

LE SFIDE DELL’AGRICOLTURA PER IL FUTURO (tra accumulo del carbonio e il ripristino della biodiversità – fertilità dei terreni e degli ecosistemi agrari in generale)

Le pratiche agricole convenzionali basate, per quanto utili a raggiungere importanti obiettivi socio- economici grazie alle buone produzioni di cibo, hanno evidenziato, oltre che nelle ricerche scientifiche, su larghissima scala (milioni di ettari coltivati) l’effetto di progressiva riduzione del contenuto di sostanza organica dei terreni, accelerato ove il ciclo della sostanza organica è stato interrotto (mancata restituzione della sostanza organica dal settore civile e/o zootecnico). Ciò̀ ha conseguenze negative sia per la sostenibilità dell’agricoltura, a partire dal mantenimento del potenziale produttivo dei terreni perseguito con un crescente apporto di energia, fertilizzanti e fitofarmaci, sia per l’ambiente a partire dal rilascio di anidride carbonica nell’aria. 

Vi sono tuttavia pratiche agronomiche e tecniche innovative che possono consentire l’inversione della tendenza; in particolare un approccio che renda applicabili pacchetti olistici costituiti da diverse pratiche che in sinergia riducono i consumi di C, riducono le perdite dello stesso dal terreno e/o attivamente lo accumulano possono invertire completamente il trend dei bilanci di carbonio, aumentano la biodiversità degli ecosistemi agrari e quindi la loro complessità. Complessità comporta generalmente maggiore stabilità e quindi minori rischi di dover contrastare le avversità e minori richieste di fattori produttivi a parità di risultato produttivo. 

Un approccio olistico di pratiche efficaci e sinergiche appare l’unico in grado di raggiungere tale obiettivo generale che sintetizza i vari target di riduzione dei fitofarmaci. Ciò richiede investimenti significativi, a partire da quelli in conoscenza e utilizzo di DSS (sistemi evoluti di previsione dell’evoluzione dell’ecosistema per decidere in tempo utile ed efficacemente le pratiche agricole. 

In tal modo si potranno dare risposte concrete agli obiettivi ambiziosi definiti dalla Commissione Europea (drastica riduzione fitofarmaci chimici di sintesi, riduzione emissioni, aumento biodiversità, …), ma soprattutto concretizzare soluzioni in primis nell’interesse delle aziende agricole 

UN APPROCCIO “OLISTICO” 

Tale approccio Il pacchetto di coltivazione sostenibile raggiungere tale obiettivo dovrà, allo stesso tempo, in sinergia, applicare una serie di strategie che mirano da una parte al contenimento/azzeramento delle perdite di carbonio-diversità e dall’altra l’aumento di carbonio – biodiversità. 

A)  CONTENIMENTO/AZZERAMENTO DELLE PERDITE DI CARBONIO – BIODIVERSITA’ 

B)  Si baserà sulla contemporanea applicazione di: 

rotazioni efficaci e adatte alle specifiche condizioni pedo-climatiche (frumento/altra coltura autunno vernina – (colza) – soia – mais/sorgo) 

Difesa Integrata Avanzata seguendo il Bollettino Colture erbacee (BCE) con relativi monitoraggi specifici per ridurre al minimo gli interventi fitosanitari chimici di sintesi, a parità di risultati produttivi, con particolare attenzione a quelli interventi (ad es. geoinsetticidi) che possono influire negativamente sulla biodiversità del suolo; 

Agricoltura conservativa flessibile che prevede come pilastri, oltre alla rotazione di cui sopra la copertura continua con colture di copertura e residui, riduzione lavorazioni, evitando in ogni caso l’inversione degli strati; 

in pratica: 

mantenimento costante dei residui colturali (no asportazione di paglia a meno che non sia indispensabile per le stalle in gestione a VA o partecipate; in tal caso la sostanza organica in uscita sarà restituita ai terreni con i reflui zootecnici); 

– utilizzo frequente del decompattatore;

– semina su sodo quando possibile (sempre e con tempestività per le cover, preferibilmente frumento); semina con minima lavorazione (superficiale) negli altri casi; 

– forte restrizione dell’uso del glifosate e ricorso alla minima lavorazione per pulire i letti di semina; 

– scelte agronomiche, a partire dal ciclo delle colture, tali da ridurre i rischi di danneggiamento del terreno (ad es. scelta di ibridi di mais precoce per evitare le raccolte su terreno bagnato, mietitrebbie con cingoli); 

Agricoltura di precisione: guida semiautomatica, dosaggio variabile di seme, acqua…. per mais e frumento almeno 

Gestione dell’acqua secondo i principi della irrigazione di precisione Modelli previsionali 

C) AUMENTO DEI LIVELLI CARBONIO – BIODIVERSITA’ 

Applicate le pratiche agronomiche che consentono una drastica riduzione/azzeramento delle perdite, il segno positivo del bilancio del carbonio, quindi il suo accumulo progressivo nel terreno fino al punto di equilibrio caratteristico per ogni tipo di terreno sito in una specifica zona climatica, va perseguito con due principali strategie: 

– APPORTI ORGANICI DI QUALITA’ (CHIUSURA DEL CICLO) 

La sostanza organica da restituire e aggiungere al terreno sarà di qualità, cioè costituita di molecole complesse e stabili, in grado di garantire una lenta degradazione da parte della microflora del terreno; tali caratteristiche, quali quelle garantite per decenni dai rumini degli allevamenti bovini, si ottengono con la digestione anaerobica dei materiali organici: dai residui organici urbani (con valorizzazione del compost in primis), ai sottoprodotti agricoli, alle colture agricole appositamente a ciò destinate, oltre ovviamente ai reflui zootecnici (digestato solido) 

AGROFORESTAZIONE 

Compresenza di alberi a ciclo breve come pioppo e paulownia, con densità di circa 50 pp/ha e le colture erbacee in rotazione, che può dare un accumulo costante e oggettivamente verificabile di carbonio.